martedì 23 ottobre 2012

Reflex

La sto bene.
 Mi sento sicura nel tornarci. 
Nessuno puo' dirmi che non posso tornare o di scegliere un altro posto. 
Qua stai bene. 
Hai il tuo piccolo mentre vorresti avere il tuo grande mondo.
 Momentaneamente ho trovato un angolo, insolito, per non occupare spazi non miei. Qui, dove tutti cercano la privacy, dove non si può restare lungo perchè potrebbe servire ad altri. 
Qui dove immancabilmente arriva la compagnia. 


E sento che un telefono scrive, invia messaggi scritti da ieri. Ignoto il destinatario. 
Leggi una frase e ti rendi conto che non esisti... qua. 
Cosa pensi?? Cosa fai?
 E l'incubo di ieri notte forse ti deve far capire qualcosa. 
Tu che versi dell'acqua nella taschina del pigiamino di Matilda, madre e cognata che ti sgridano, tu che porti Matilda fuori mentre è mezzo nuda mentre fuori fa freddo. 
Ti inseguono e tu che cadi a terra, con attimi di convulsioni. Tutti attorno ma nessuno ti aiuta. 
Futura alzati.... prima madre, padre e persino fratello. Ma nessuno ti raccoglie per portarti al caldo. Rimani in terra. Non ti alzi. Cognata ti da persino un calcio, dietro al collo, hai fatto del male a Matilda. Tu, che l'adori con tutta la forza che possiedi. Tu che e hai riservato un gran pezzettone di cuore.
 Certo e sicuro il malumore.
 I sogni sono segni
 I segni sono sogni.
 La sto bene 
Qua stai bene.
Intanto svanisce, che dici? Ormai è svanito quel sorriso che chi davvero ti consce, riconosce, la luce degli occhi colmi di liquido e rossi fuoco nascosti.
E succede di nuovo che in macchina ti scappa la lacrima e nemmeno sai il perchè.
Torna l'insicurezza.
Ignorata per punizione.
Ignorata per non ricevere risposte ai messaggi.
E va cosi...
Essere di troppo 
e
sentirsi estranei


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